Quando è troppo tardi, si arriva.
Quando capisci quello che nessuno t'insegna,
e cioè che la vita è molto più fragile di quello che pensi,
molto più bella e molto più noiosa.
Che trovare qualcuno che ti dà un emozione è difficile,
a volte impossibile,
e lasciarlo andare non è necessario ma solo un altro modo di morire.
Che non c'è nulla di certo,
nemmeno una telefonata,
perchè siamo pupazzi fragili e ci bruciamo nel sole,
e cerchiamo solo quello che non possiamo avere.
Quando è troppo tardi,
ci svegliamo dal sortilegio,
quando qualcun'altro ha occupato il castello e beve il vino che ci era stato versato.
Non sappiamo rinunciare a nulla che stia dietro una vetrina,
ma ci neghiamo fino alla distruzione a chi potrebbe toccarci il cuore.
Restiamo soli, per paura della solitudine.
E ci crediamo liberi, mentre chiudiamo le porte gettiamo la chiave,
e come dei martiri coglioni lasciamo che passi il momento,
quello giusto, l'unico, che ci è stato dato.
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